mercoledì 10 settembre 2025

Bolbitius titubans (Bull.) Fr.

DESCRIZIONE

Cappello: 1 - 6 cm, inizialmente chiuso sul gambo, ovoidale-campanulato, poi sempre più aperto, infine disteso ed espanso; carnosità quasi nulla, margine striato; cuticola decisamente viscida, soprattutto nei primordi, gialla in varie tonalità, brillante, talvolta leggermente reticolata, tende con l'età a dissociarsi in piccole verruche per poi divenire biancastra e infine grigiastra; talora presenta tonalità verdognole.
Lamelle: poco spesse ed abbastanza spaziate, da bianche a gialle nel giovane, tendenti all’ocra-brunastro con la crescita (per il colore delle spore a maturazione), tanto da conferirgli la caratteristica tonalità rosa-argilla, con filo bianco perché sterile e finemente dentellato.
Gambo: 2-8 × 0,4-0,8 cm, cilindrico, slanciato, alcune volte non perfettamente rettilineo, cavo, fragile, biancastro-giallognolo (giallo vivo all'apice e bianco tomentoso alla base), cosparso nella sua interezza da una leggera pruina concolore. 
Carne: esigua, quasi inesistente. Odore e sapore non significativi.
Habitat: abbastanza comune, soprattutto dopo forti piovaschi, su terreni dove abbonda sostanza organica, su resti in decomposizione, anche su letame animale e luoghi concimati; dall’estate all’autunno.  

NOTE
Origine del nome: l'epiteto Bolbitius deriva dal latino bolbitius = attinente lo sterco di bue, per l'ambiente di crescita. L'epiteto vitellinus deriva dal latino vitellus = tuorlo d'uovo, per il colore del cappello. 
Luogo raccolta: giardini adiacenti al cavalcavia Kennedy, Brescia.
Data raccolta: 14/11/2018