lunedì 29 settembre 2025

Xerocomellus pruinatus (Fr. & Hök) Quél.










DESCRIZIONE

Cappello: 5 - 10 cm, da emisferico a convesso, pulvinato; superficie vellutata, glabra con l'età, asciutta, pruinosa, un po' umido-viscosa a tempo piovoso, bruno scuro, baio, sfumato di porpora, raramente fessurata. colorazioni bruno-rossastre.
Tubuli: lunghi, giallo-vivo, poi giallo-olivastro, adnati o annessi con dentino, debolmente blu-verdastro alla pressione.
Gambo: 4 - 8 x 1 -3 cm, subcilindrico, con base ricurva, progressivamente assottigliato dall'alto verso il basso, pruinoso-fibrilloso, giallo vivo, con fioccosità concolori, poi più o meno bruno-rossastro, talvolta interamente rosso, altre volte tutto giallo.
Carne: gialla, spesso rossastra nel gambo, più o meno intensamente blu al taglio; odore particolare, simile alla limatura di ferro, sapore acidulo.
Habitat: fine estate-autunno, in boschi prevalentemente montani, sotto aghifoglie e latifoglie. Piuttosto frequente

NOTE
Origine del nome: dal greco antico xeros, che significa "secco", e da "pruina", che in latino significa "brina", riferendosi a una polvere fine e ghiacciata. Questo nome descrive l'aspetto del cappello del fungo, che appare spesso coperto da una fine pruina, dando l'impressione di essere secco o ghiacciato. 
Luogo raccolta: giardino interno alla Domus Salutis, via Costalunga, Brescia.
Data raccolta: 11/11/2019

domenica 28 settembre 2025

Volvopluteus gloiocephalus (DC. : Fr.) Vizzini, Contu & Justo












DESCRIZIONE

Cappello: 6 - 12 cm di diametro, nei primordi ha un aspetto conico-campanulato, diviene poi convesso, infine a maturità appianato, spesso al centro presenta un largo e basso umbone. La cuticola è glabra, liscia, viscosa a tempo umido, sotto lo strato di glutine fibrillosa radialmente, sericea e brillante con il secco, si presenta con colorazioni che vanno dal biancastro a varie tonalità di grigio, da pallide a più scure, anche con lievi sfumature marroni-ocracee, soprattutto nella parte centrale. Il margine è intero, può presentare una breve striatura per trasparenza.
Lamelle: abbastanza fitte, larghe, alte, libere al gambo, inizialmente biancastre, poi rosa, a completa maturità rosa-brunastre, filo leggermente eroso, concolore, intercalate da lamellule di varia lunghezza.
Gambo: 5 - 15 cm, cilindrico, biancastro, poi crema, pruinoso, slanciato, attenuato all’apice, tende ad allargarsi verso la base leggermente bulbosa, ove è presente una volva ampia, sacciforme, membranosa, biancastra che tende a lacerarsi in più lobi a maturità..
Carne: biancastra, ingrigente, fragile, esigua, sapore dolce e odore rafanoide.
Habitat: cresce a gruppi, dalla primavera all'autunno inoltrato, in prati, pascoli, zone ruderali e terreni concimati. Abbastanza frequente.

NOTE
Origine del nome: Volvopluteus significa letteralmente "Pluteus con volva", facendo riferimento alla stretta relazione tra i due generi Pluteus e Volvariella e gloiocéphalus, a, um = con il capo glutinoso dai sostantivi greci γλοιός [gloiós] = glutine e κεφαλή [kefalé] = testa. 
Luogo raccolta: giardini adiacenti al cavalcavia Kennedy, Brescia.
Data raccolta: 11/11/2019

sabato 27 settembre 2025

Stropharia melasperma (Bull.) Gillet












DESCRIZIONE

Cappello: 3 - 6 cm, da emisferico a convesso, infine pianeggiante; superficie liscia, un po' viscida con l'umido, papiracea e talvolta screpolata con il secco, biancastra con sfumature nocciola pallido od ocra-giallognolo al centro.
Lamelle: adnate, grigiastre, presto viola-nerastro, filo più chiaro.
Gambo: 4 - 8 cm x 0,5 - 1 cm, cilindrico, molto spesso curvo verso il basso, biancastro, liscio sopra la zona anulare, al disotto percorso da fibrille longitudinali con tendenza a imbrunire soprattutto alla base.
Anello: bianco, membranoso, più o meno consistente e duraturo.
Carne: biancastra, inodore.
Habitat: estate-autunno; prati, radure, margini dei boschi. Raro.

NOTE
Origine del nome: Stropharia deriva dal greco strophos o dal latino strophium, ovvero "cordone", "fascia pettorale" o "cintura", riferendosi all'anello caratteristico del genere. L'epiteto specifico melasperma è composto dal greco mélas, che significa "nero", e spérma, che significa "seme" o "spora", indicando le spore di colore scuro in massa di questa specie. 
Luogo raccolta: giardini adiacenti al cavalcavia Kennedy, Brescia.
Data raccolta: 11/11/2019

venerdì 26 settembre 2025

Panaeolus foenisecii (Pers. : Fr.) J Schrot.

DESCRIZIONE

Cappello: 2 - 4 cm, emisferico, poi convesso, margine liscio, superficie glabra, bruno-rossastro, igrofano, ocra pallido con il secco.
Lamelle: fitte, bruno-cioccolato con filo biancastro.
Gambo: 4 - 8 cm x 0,3 - 0,6 cm, sottile, uguale, ricoperto da pruina biancastra su fondo brunastro, bruno-vinoso al tocco.
Carne: esigua, bruno-rossastra in particolare nello stipite, odore fungino.
Habitat: primavera-autunno, su terreno concimato, giardini, aiuole, vasi di fiori. Abbastanza comune.

NOTE
Origine del nome: Panaeolus significa "gambo rosseggiante" o "colore rosso", mentre foenisecii significa "del falciatore" o "taglia fieno". Il nome descrive un fungo che si trova tipicamente nei prati e nei campi, spesso durante o dopo la stagione della fienagione. 
Luogo raccolta: parco di via Marconi, Brescia.
Data raccolta: 06/06/2019

giovedì 25 settembre 2025

Leucoagaricus bresadolae (Schulzer) Bon & Boiffard












DESCRIZIONE

Cappello: 6-20 cm, dapprima sub-globoso, tronco-conico poi appianato con evidente e largo umbone. La superficie si presenta nei primordi liscia e vellutata di colore bianco per poi fratturarsi ricoprendosi di fitte squame concentriche a partire dal margine di un colore di crema, assumono con il tempo una evidente colorazione con toni bruno rossastri. Il disco rimane generalmente unito mentre il margine lungamente incurvato verso il basso, scoperto da tali squame, mette in evidenza il colore di fondo bianco.
Lamelle: molto fitte, rimangono libere e distanti dal gambo, piuttosto alte con margine dentellato, di colore bianco inizialmente diventano poi crema-rosate, si macchiano di giallo e poi di bruno rossastro al tocco ed alla compressione.
Gambo: 6-20 cm, attenuato verso l'alto e mantiene, anche a maturità, l'aspetto clavato con accenno di bulbo allungato alla base. L'interno si presenta, a maturità, cavo con carne fibrosa. L'esterno risulta di colore bianco sporco, fortemente ingiallente al tocco o allo sfregamento e successivamente arrossante. L'anello, residuo del velo parziale, si presenta membranoso e posizionato nella parte alta del gambo, la colorazione dello stesso varia dal bianco iniziale per poi assumere le tonalità caratteristiche del fungo e cioè i toni rosso bruni.
Carne: biancastra, tenera nel cappello, dura e fibrosa nel gambo; ingiallente alla sezione con viraggio netto verso toni giallo-aranciati prima e rosso-vinosi in seguito. L'odore, non estremamente significante, risulta comunque gradevole.
Habitat: Non estremamente frequente ma costante nelle stazioni di crescita, cresce anche con clima secco, in queste condizioni si evidenziano precocemente le tonalità rosso-brune. Preferisce la presenza nel substrato di residui legnosi e segatura, non di rado si rinviene anche nei parchi e giardini cittadini ai bordi delle pacciamature delle piante, la crescita è a gruppi di numerosi individui con i gambi appressati e fascicolati.

NOTE
Origine del nome:  "Leucoagaricus" si traduce come "agarico a spore bianche" e indica la famiglia del fungo. L'epiteto specifico "bresadolae" è un omaggio al celebre micologo trentino Giacomo Bresadola (1847-1929).
Luogo raccolta: giardini di Villa Glisenti, Villa Carcina (BS)
Data raccolta: 05/09/2025

mercoledì 24 settembre 2025

Lepista caespitosa (Bres.) Singer










DESCRIZIONE

Cappello: 5-8 cm, emisferico, convesso, piano-convesso, poi appianato-depresso, con basso e largo umbone, carnoso, cuticola adnata, colore uniforme bianca, biancastra, beige-pallido, con centro bruno-pallido, margine involuto poi incurvato, da regolare a sinuoso, ondulato, sovente lobato.bianco-ocraceo con margine bianco e involuto, spesso ondulato.
Lamelle: adnate-smarginate, fitte,strette, intercalate da numerose lamellule, facilmente separabili dalla carne, da biancastre a grigiastre-pallido, poi giallino-pallido, con sfumature rosa-vinose, filo lamellare concolore.
Gambo: 7-10 cm, cilindrico, slanciato, pieno, pruinoso all’apice, fibrilloso-striato altrove, biancastro, base color ocra-rosata.
Carne: biancastra molle nel cappello, fibrosa nel gambo, odore di farina rancida e in parte spermatico, sapore egualmente rancido e quindi disgustoso.
Habitat: su prati, pascoli, giardini, parchi e sentieri boschivi, in folti gruppi aggregati e cespitosi da cui il nome.

NOTE
Origine del nome: dal latino: "Lepista" (dal greco lepistós, "sbucciato", "nudo", riferito a superfici lisce e prive di ornamenti) e "caespitosa" (dal latino, "attinente ai cespi"), a indicare la tendenza di questo fungo a crescere in gruppo, formando cespugli o "cespi". 
Luogo raccolta: giardini adiacenti al cavalcavia Kennedy, Brescia
Data raccolta: 11/11/2018

martedì 23 settembre 2025

Lenzites warnieri Durieu & Mont


















DESCRIZIONE

Basidioma: 5 - 20 cm, consistenza vellutata, diventa liscia a maturità e produce piccole gobbe o verruche. Il colore è crema chiaro nei funghi giovani e grigio nei funghi vecchi. La superficie è nettamente zonata; i bordi delle zone sono solcati e di colore dal marrone scuro al nero.
Lamelle: color ocra o pergamena, biforcate.
Carne: consistenza suberosa e spessa.
Habitat: zone umide di clima submediterraneo, sui tronchi di latifoglie, soprattutto su Quercus, Fagus, Populus.

NOTE
Origine del nome: Lenzites, in onore del botanico e micologo tedesco Harald Othmar Lenz. L'epiteto warnieri deriva dal nome proprio Warnier.
Luogo raccolta: parco di Villa Glisenti, Villa Carcina (BS)
Data raccolta: 08/09/2025

lunedì 22 settembre 2025

Lactarius circellatus (Battarra) Fr.


















DESCRIZIONE

Cappello: fino a 10 cm. di diametro, carnoso, piano-convesso poi depresso. Cuticola viscosa a umido, poi secca e opaca, zonata, da grigia a ocra grigiastra.
Lamelle: fitte, adnato-decorrenti, biancastre poi ocracee. Latice abbondante, bianco, immutabile, acre.
Gambo: cilindrico, corto, presto vuoto, biancastro.
Carne: bianca, immutabile, odore debole, sapore acre. Non reagisce al KOH.
Habitat: sotto latifoglie miste, con preferenza per Carpinus betulus. Raro

NOTE
Origine del nome: dal latino "lac", "lactis", che significa "latte", a causa della caratteristica di emettere un lattice bianco quando il fungo viene rotto o tagliato, specialmente sulle lamelle. "Circellatus" deriva dalla parola latina "circellus" ("piccolo cerchio") e si riferisce ai colori zonati e concentrici presenti sul cappello del fungo, tipici della specie. Il prefisso "circ-", dal latino "circulus" (cerchio), indica una forma circolare o a spirale, descrivendo le bande concentriche che si osservano sulla superficie del pileo. 
Luogo raccolta: parco di Villa Glisenti, Villa Carcina (BS)
Data raccolta: 08/09/2025

domenica 21 settembre 2025

Gloeophyllum odoratum (Wulfen) Imazeki


















DESCRIZIONE

Basidioma: fino a 20 cm, sessile e a mensola, spesso con corpi fruttiferi sovrapposti, colore a lungo giallo-arancione del grosso e nodoso margine pileico.
Tubuli: lunghi, di colore bruno-fulvo, coperti da una leggera pruina bianca e con pori che possono variare da ocra a fulvo cannella.  i pori sono più o meno rotondeggianti o angolosi, con una superficie che è giallo-cannella nei giovani e poi marrone più o meno scuro.
Carne: tuberosa, annerisce a contatto con KOH, odore intenso di anice
Habitat: lignicolo, cresce su ceppaie di Picea. Non comune.

NOTE
Origine del nome: il nome scientifico di questo fungo è una combinazione di greco e latino: "gloeo" deriva dal greco glòios (glutine, unto) e "phyllum", dal greco fyllon ("lamella"), in riferimento alla superficie degli imenofori che appaiono "unti" o appiccicosi, con pseudolamelle o pori labirintiformi. L'epiteto specifico "odoratum" si riferisce al suo caratteristico odore. 
Luogo raccolta: parco di Villa Glisenti, Villa Carcina (BS)
Data raccolta: 08/09/2025

mercoledì 10 settembre 2025

Bolbitius titubans (Bull.) Fr.

DESCRIZIONE

Cappello: 1 - 6 cm, inizialmente chiuso sul gambo, ovoidale-campanulato, poi sempre più aperto, infine disteso ed espanso; carnosità quasi nulla, margine striato; cuticola decisamente viscida, soprattutto nei primordi, gialla in varie tonalità, brillante, talvolta leggermente reticolata, tende con l'età a dissociarsi in piccole verruche per poi divenire biancastra e infine grigiastra; talora presenta tonalità verdognole.
Lamelle: poco spesse ed abbastanza spaziate, da bianche a gialle nel giovane, tendenti all’ocra-brunastro con la crescita (per il colore delle spore a maturazione), tanto da conferirgli la caratteristica tonalità rosa-argilla, con filo bianco perché sterile e finemente dentellato.
Gambo: 2-8 × 0,4-0,8 cm, cilindrico, slanciato, alcune volte non perfettamente rettilineo, cavo, fragile, biancastro-giallognolo (giallo vivo all'apice e bianco tomentoso alla base), cosparso nella sua interezza da una leggera pruina concolore. 
Carne: esigua, quasi inesistente. Odore e sapore non significativi.
Habitat: abbastanza comune, soprattutto dopo forti piovaschi, su terreni dove abbonda sostanza organica, su resti in decomposizione, anche su letame animale e luoghi concimati; dall’estate all’autunno.  

NOTE
Origine del nome: l'epiteto Bolbitius deriva dal latino bolbitius = attinente lo sterco di bue, per l'ambiente di crescita. L'epiteto titubans (= vacillante, incerto) è dovuto alla sua fragilità e al gambo sottile e instabile. 
Luogo raccolta: giardini adiacenti al cavalcavia Kennedy, Brescia.
Data raccolta: 14/11/2018

martedì 9 settembre 2025

Agaricus semotus Fr.












DESCRIZIONE

Cappello: 4 - 6 cm, da emisferico a piano-convesso, talvolta ottusamente umbonato, superficie sericea, biancastra, percorsa radialmente da sottili fibrille bruno-vinose, fitte al centro, sempre più rade verso la periferia; bruno-giallastro con l'età.
Lamelle: inizialmente carnicino pallido.
Gambo: 4 - 6 x 0,6 - 0,8 cm; cilindrico, con base più o meno bulbosa; rosa sopra l'anello, bianco e ingiallente al tocco e con l'età nel tratto inferiore. 
Anello: supero, semplice, fragile; bianco, ingiallente.
Carne: biancastra, un po' arancio-giallastra alla base del gambo; odore simile a mandorle amare.
Habitat: estate-autunno; in foreste di conifere o miste, in radure erbose, lungo i sentieri boschivi, su lettiere di fogliame ed aghi caduti. Abbastanza frequente.

NOTE
Origine del nome: deriva dal termine latino "semotus" che significa "appartato" o "separato", a indicare la sua crescita isolata. L'aggettivo "semotus" è accoppiato al termine "Agaricus", che ha origini greche (agarikón) e si riferisce a un tipo di fungo medicinale proveniente da una regione chiamata Agaria, in Ucraina. 
Luogo raccolta: giardini adiacenti al cavalcavia Kennedy, Brescia.
Data raccolta: 14/11/2018

venerdì 5 settembre 2025

Psathyrella candolleana (Fr.) Maire










DESCRIZIONE

Cappello: 4 - 6 cm, da emisferico a paraboloide, poi convesso-campanulato, margine appendicolato, solitamente fessurato a maturità; superficie liscia, igrofana, giallo-ocraceo più o meno intenso e uniforme a tempo umido, bianco-avorio col centro più scuro a tempo secco; nuda o ricoperta da esili fiocchi biancastri.
Lamelle: fitte, bianche, poi rosa-lilla, infine viola-brunastro.
Gambo: 4 - 8 x 0,3 - 0,6 cm; cilindrico, di uguale spessore, bianco, glabro tranne all'apice dove si presenta pruinoso. 
Carne: esigua, molto fragile, senza odore e sapore particolari.
Habitat: primavera-autunno; per lo più cespitoso, su ceppaie o resti legnosi marcescenti.

NOTE
Origine del nome: Psathyrella, diminutivo del genere Psathyra, dal greco psathyros = fragile, molle, che si sbriciola, e candolleana, dal nome del botanico svizzero, ma di origine francese Augustin Pyrame de Candolle (1778-1841)
Luogo raccolta: giardini adiacenti al cavalcavia Kennedy, Brescia.
Data raccolta: 06/06/2020